La Fondazione Cassamarca aderisce alla 2^ Giornata Europea delle Fondazioni, in programma il 1° ottobre 2014, aprendo al pubblico la sala dedicata alla “Collezione d’Arte Mons. Bortolan” situata a Ca’ Spineda, sede della Fondazione.
Il 1° ottobre prossimo, dalle ore 9 alle 12.00 verrà aperta al pubblico la nuova sala in Ca’ Spineda, dedicata ad accogliere le opere d’arte che Mons. Bortolan ha donato nel 2008 alla Fondazione Cassamarca.
La collezione è composta da circa 2.900 opere grafiche e disegni, e da 160 dipinti. Complessivamente sono presenti circa 900 autori, tra i quali: Vittorio Basaglia, Renato Birolli, Corrado Cagli, Massimo Campigli, Domenico Cantatore, Felice Carena, Carlo Carrà, Felice e Francesco Casorati, Emma e Guglielmo Ciardi, Mario De Luigi, Pericle Fazzini, Lucio Fontana, Virgilio Guidi, Renato Guttuso, Carlo Levi, Riccardo Licata, Mimmo Maccari, Giacomo Manzù, Marino Marini, Anton Zoran Music, Toti Scialoja, Ardengo Soffici, Giuseppe Santomaso, Tancredi, Ettore Tito, Emilio Vedova, Giuseppe Viani, Tono Zancanaro e molti altri.
Sono rappresentati in maniera quasi completa gli artisti veneti del secondo Novecento.
L’intera collezione è stata accuratamente catalogata e fotografata da un pool di esperti in materia che sarà presente per fornire spiegazioni e aiutare nella consultazione e presentazione delle opere.
La storia della collezione Mons. Gino Bortolan
Nel 2008 la Fondazione Cassamarca ha ricevuto da Mons. Gino Bortolan una importante donazione in opere d’arte e manoscritti da lui raccolti nel corso dei decenni.
Nelle intenzioni di Mons. Bortolan vi era la volontà di conferire dei beni ad un Ente che si è sempre distinto per impegno in favore della tutela e della promozione dell’arte e della cultura.
Monsignor Bortolan vantava origini trevigiane, discendendo infatti dalla famiglia che ha dato il nome a Palazzo Bortolan, che ora fa parte del complesso Universitario a Treviso.
È stato un personaggio molto noto a Venezia perché, tra i molti incarichi, è stato direttore del Museo d’arte Sacra; Rettore di Santa Maria del Giglio nonché punto di riferimento di gran parte degli artisti che hanno vissuto e frequentato Venezia negli ultimi 60-70 anni.
Sulla genesi della parte del patrimonio riferito alle opere d’arte, Mons. Bortolan amava ricordare che lo stesso è venuto configurandosi lentamente nel tempo, e pressoché esclusivamente con atti di donazione dei singoli artisti che ha conosciuto nei diversi e alterni momenti della loro vita sia personale che artistica.
Sotto questo profilo la “Donazione Artistica Monsignor Gino Bortolan” non costituisce l’equivalente di una classica collezione privata (che in genere presuppone un progetto e una disponibilità finanziaria finalizzata alla sua realizzazione), quanto una grande testimonianza delle molteplici correnti artistiche che hanno attraversato, dagli anni quaranta del secolo scorso fino ad oggi, la città di Venezia ai diversi livelli (Biennale, Accademia, Musei, Mostre private etc.).
Nello specifico, la donazione è formata da oltre 3.000 opere d’arte costituite da tele, disegni, tempere, acquarelli, incisioni, litografie etc. nelle quali è rappresentato (anche in graffito e in astratto) un universo di soggetti quali: Venezia, la figura umana, la natura, il paesaggio, il lavoro, la montagna, il mare etc., e i cui autori (che Monsignore ha conosciuto personalmente) sono artisti quali: Vedova, Fontana, Santomaso, Guttuso, Seibezzi, Cherubini, Guidi, Selvatico, Gambino, Novati, Plessi, Gaspari, Boscolo Natta, Sironi etc.
Fanno parte della collezione anche oltre 3200 volumi d’arte. Vi è stretta correlazione tra queste le due parti della donazione che esprime un grande potenziale di valore documentale e culturale, che si rende ora disponibile all’attività di studio e ricerca sull’arte veneziana e veneta del secolo scorso.
Da questa consapevolezza nasce l’orientamento, prima, e la decisione, poi, della Fondazione Cassamarca di acquisire e valorizzare i materiali che costituiscono la donazione. Alla fase di acquisizione delle monografie e delle opere d’arte seguirà, è seguita infatti una dettagliata catalogazione e classificazione ed ora la messa in rete. Tutto al fine di agevolarne la consultazione da parte di studiosi, ricercatori e studenti.
Approvato il bilancio 2013
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